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Messaggio imp-ortante: questo articolo è di Paolo Attivissimo e potete visionarne la versione originale a http://www.attivissimo.net/rimborso_windows/istruzioni.htm
Il testo di Attivissimo
è così, il testo mio è così è le note sono così (come le vedi adesso). Buona lettura!

Si può davvero farsi rimborsare un Windows non utilizzato? La risposta è sì, anche in Italia si può, ma con molta fatica: io l'ho fatto, e a quanto pare sono stato il primo in Italia a riuscirci. Poi vi racconto la mia storia personale, ma prima ci vuole lo spiegone generale.

Molti contratti di licenza di Windows prevedono esplicitamente una clausola, poco pubblicizzata e poco conosciuta, che consente di farsi rimborsare il costo di Windows preinstallato (che non è gratuito), a patto di decidere subito di non voler usare quel Windows. La clausola, presente un tempo in tutti i contratti del software preinstallato Microsoft, è però in via di estinzione per motivi che lascio a voi intuire.

La clausola di rimborso, se presente, ha consentito ad alcuni utenti che l'hanno fatta valere di risparmiare fino a mezzo milione di lire (circa 260 euro).

Tuttavia è estremamente difficile ottenere questo rimborso. Se volete acquistare un computer sul quale non intendete usare Windows, vi conviene di gran lunga:

  • comperarne uno con Windows preinstallato e cancellarlo, ingoiando il rospo di pagare un prodotto che non vi serve e non avete richiesto;
  • comperarlo da chi vende PC privi di sistema operativo;
  • acquistare i singoli componenti e fabbricarvi da voi il PC su misura, oppure rivolgervi agli assemblatori, che lo realizzano per voi;
  • comperarlo di seconda mano;
  • comperare un computer Apple.

Se state considerando la seconda ipotesi, tenete presente che a causa del controllo sostanzialmente monopolistico del mercato esercitato da Microsoft è molto difficile acquistare un PC senza Windows. Questo è un danno non soltanto per chi desidera usare sistemi operativi alternativi (Linux, BeOS, OS/2,Unix,FreeBSD ecc.), ma anche per chi usa Windows, se già ne possiede una licenza trasferibile (attenzione: non tutte le licenze di Windows sono trasferibili).

Si è insomma obbligati a pagare un prodotto anche se non lo si usa e non lo si vuole, e persino se lo si possiede già. E' per questo che molti usano il termine "tassa Microsoft" per definire quest'obbligo.

Da chi ci si fa rimborsare?

Le clausole di rimborso, quando ci sono, non sono uguali in tutte le versioni di Windows; occorre quindi fare attenzione per evitare di richiedere il rimborso alla società sbagliata. Leggete bene la vostra licenza, ma la norma generale è questa:

  • Windows 95, 98, 98SE, NT 4 Workstation: il contratto dovrebbe intimare di contattare prontamente "il produttore". Attenzione: il "produttore" non è Microsoft. Un'altra clausola del contratto, infatti, specifica che "il Produttore" è il produttore del computer, non quello di Windows. Quindi dovete chiedere il rimborso al produttore, non al rivenditore o a Microsoft.
  • Windows ME: il contratto dovrebbe menzionare "il Rivenditore" a proposito del rimborso, quindi è lui che dovete contattare.
  • Windows XP e 2000: come per Windows ME, anche qui il contratto dovrebbe citare "il Rivenditore" a proposito del rimborso, quindi è lui che dovete contattare.

Una pignoleria: il contratto di Windows ME e XP, a dire il vero, non specifica in modo assolutamente non ambiguo chi debba provvedere materialmente al rimborso. Tuttavia, dato che cita il Rivenditore e la sua fattura nella stessa frase in cui parla di rimborso del prezzo, è ragionevole presumere che sia il Rivenditore a dover provvedere al rimborso. Del resto, voi non avete comperato Windows da Microsoft, ma dal Rivenditore, quindi è abbastanza logico che sia quest'ultimo a doverlo rimborsare.

Pignoleria a parte, nel caso specifico di Windows XP, questa interpretazione mi è stata confermata personalmente dal Servizio Clienti di Microsoft Italia (a novembre 2001), che ha specificato non soltanto che è il rivenditore a dover rimborsare il cliente (voi), ma che il rivenditore ha poi la facoltà di rivalersi sul distributore, che a sua volta si rivarrà su Microsoft.

In altre parole, il rivenditore non ci rimette un soldo, quindi non credetegli quando vi dirà che ci rimette di tasca propria. Se vuole vendere, acconsentirà; altrimenti potete sempre andare altrove.


Primo passo: rifiutare e cancellare

Dovete rifiutare le condizioni di contratto alla prima accensione del computer appena acquistato, preferibilmente il giorno stesso dell'acquisto, cliccando sul pulsante Rifiuto (o Non accetto). Se cliccate sul pulsante Accetto, è formalmente troppo tardi.

Leggete attentamente le condizioni di contratto che compaiono sullo schermo e verificate che contengano la clausola di rimborso: è la chiave per ottenere il rimborso. Ogni tanto Microsoft cambia il contratto, per cui fate molta attenzione.

Dovete inoltre cancellare definitivamente dal disco rigido tutti i file richiesti dalla preinstallazione di Windows, senza farne copie. Gli unici file che in alcuni casi potete legittimamente tenere in copia sono quelli dei driver specifici per le vostre periferiche (scheda audio, lettore CD/DVD, monitor eccetera), ma soltanto se i driver sono forniti dal produttore del computer e non da Microsoft (leggete le informazioni di copyright incluse in ciascun driver).

Dato che spesso è difficilissimo distinguere quali file appartengono a Microsoft e quali no, la strategia più prudente è formattare il disco rigido. I driver sono comunque quasi sempre scaricabili gratuitamente dai siti Internet dei produttori.

Tenete presso di voi il CD di Windows fornito insieme al computer, la relativa licenza e i manuali. Se sono sigillati, non apriteli. Non restituiteli, per ora.

A questo punto potete installare sul vostro computer il sistema operativo che vi pare. Non occorre attendere la risoluzione della vicenda.

Secondo passo: la letterina

Prendete carta e penna e scrivete al produttore o al rivenditore (secondo quanto indicato nel testo della vostra licenza) del vostro computer (ebbene sì, gli scrivete anche se andate di persona in negozio; è fondamentale avere una traccia scritta). Non scrivete a Microsoft Italia. Nella letterina, esponete i fatti secondo la falsariga fornita qui sotto.

Windows 95/98/98SE

In data ../../.. ho acquistato un Vostro personal computer modello .., numero di serie ... Alla prima accensione del computer ho esaminato il Vostro contratto di licenza per Windows (EULA) e ho esercitato la prevista facoltà di rifiutare le condizioni del contratto stesso.

Porto alla Vostra attenzione la seguente clausola: "Qualora l'utente non intenda aderire alle condizioni del presente Contratto, il Produttore e Microsoft Licensing, Inc. ("MS") non sono disposti a concedere il PRODOTTO SOFTWARE in licenza. In tal caso, l'utente è tenuto ad astenersi dall'usare o copiare il PRODOTTO SOFTWARE e a contattare prontamente il Produttore per ottenere informazioni circa la restituzione del prodotto non utilizzato a fronte del relativo rimborso del prezzo."

In ossequio a tale clausola, con la presente adempio l'obbligo di contattarVi (essendo Voi il Produttore citato nel Contratto) e richiedo informazioni su come restituire il prodotto non utilizzato e sulle modalità di rimborso. In particolare richiedo informazioni sull'ammontare del rimborso.

Windows ME

In data ../../.. ho acquistato un Vostro personal computer modello .., numero di serie .. Alla prima accensione del computer ho esaminato il Vostro contratto di licenza per Windows (EULA) e ho esercitato la prevista facoltà di non accettare le condizioni del contratto stesso.

Porto alla Vostra attenzione la seguente clausola: "Qualora l'utente non accetti le condizioni del presente Contratto, non dovrà installare o utilizzare il PRODOTTO SOFTWARE, e POTRA' RESTITUIRE PRONTAMENTE AL RIVENDITORE IL CONTRATTO STESSO E IL PRODOTTO SOFTWARE CON I RELATIVI DOCUMENTI E MATERIALI. In tale ipotesi, qualora al momento dell'acquisto il Rivenditore abbia emesso fattura, l'utente potrà ottenere il rimborso del prezzo. Diversamente l'utente potrà ottenere la sostituzione del PRODOTTO SOFTWARE con altro prodotto di pari prezzo o un buono per il futuro acquisto di un altro prodotto di pari prezzo."

In ossequio a tale clausola, con la presente esercito la facoltà di contattarVi (essendo Voi il Rivenditore citato nel Contratto) per restituire il prodotto non utilizzato e ottenere il relativo rimborso. In particolare richiedo informazioni sulle modalità e sull'ammontare del rimborso.

Windows XP/2000

In data ../../.. ho acquistato un Vostro personal computer modello ..., numero di serie ... Alla prima accensione del computer ho esaminato il Vostro contratto di licenza per Windows (EULA) e ho esercitato la prevista facoltà di non accettare le condizioni del contratto stesso.

Porto alla Vostra attenzione la seguente clausola: "Qualora l'utente non accetti i termini e le condizioni del presente contratto, allora non potrà installare, copiare o utilizzare il prodotto e dovrà restituirlo prontamente al produttore. In tale ipotesi, qualora al momento dell'acquisto il rivenditore abbia emesso fattura, l'utente potrà ottenere il rimborso del prezzo. Diversamente l'utente potrà ottenere la sostituzione del prodotto software con altro prodotto di pari prezzo o un buono per il futuro acquisto di un altro prodotto di pari prezzo."

In ossequio a tale clausola, con la presente esercito la facoltà di contattarVi (essendo Voi il Rivenditore citato nel Contratto) per adempiere l'obbligo di restituire prontamente il prodotto non utilizzato e ottenere il relativo rimborso. In particolare richiedo informazioni sulle modalità e sull'ammontare del rimborso.

Windows NT 4 Workstation

In data ../../.. ho acquistato un Vostro personal computer modello ..., numero di serie ... Alla prima accensione del computer ho esaminato il Vostro contratto di licenza per Windows (EULA) e ho esercitato la prevista facoltà di non accettare le condizioni del contratto stesso.

Porto alla Vostra attenzione la seguente clausola: "Se l’utente non intendesse aderire alle condizioni del presente Contratto, il Produttore e Microsoft Corporation ("Microsoft") non sono disposti a concedere all’utente il PRODOTTO SOFTWARE in licenza. In tal caso l’utente è tenuto ad astenersi dall’usare o copiare il PRODOTTO SOFTWARE e a contattare prontamente il Produttore per la restituzione del prodotto o dei prodotti non utilizzati per un totale rimborso."

In ossequio a tale clausola, con la presente adempio l'obbligo di contattarVi (essendo Voi il Produttore citato nel Contratto) e richiedo informazioni su come restituire il prodotto non utilizzato e sulle modalità di rimborso. In particolare richiedo informazioni sull'ammontare del rimborso.

Naturalmente, citate il testo esatto della vostra licenza, che potrebbe essere leggermente diverso da quello presentato qui.

Poi preparatevi alla battaglia.

Terzo passo: la risposta pronta

E' probabile che la vostra lettera verrà ignorata. In tal caso provate a sentire telefonicamente il servizio clienti del produttore (Windows 95/98/98SE) o della catena a cui appartiene il vostro rivenditore (Windows ME/XP/2000) e fate valere i vostri diritti. Non stupitevi se gli addetti cadono dalle nuvole.

Le obiezioni più probabili che vi faranno per cercare di svicolare dal contratto sono queste, con le relative risposte:

Non esiste alcuna possibilità di rimborso per Windows

Il vostro contratto dice esplicitamente il contrario. Le devo rileggere la clausola?

Ma lei quando ha acquistato il PC sapeva che c'era Windows preinstallato, perché adesso si lamenta?

Certo che sapevo che c'era Windows preinstallato. Ho anche chiesto se si poteva avere il vostro PC senza Windows, ma mi è stato detto di no. Ma ho accettato lo stesso proprio perché sapevo della clausola di rimborso prevista dal contratto di licenza di Windows e presumevo che avreste tenuto fede ai vostri impegni scritti. Siete un'azienda seria, no?

Il contratto non l'abbiamo scritto noi, l'ha scritto Microsoft

E allora? Non mi interessa chi l'ha scritto: mi interessa chi l'ha firmato, cioè voi come Produttore (Windows 95, 98, 98SE, NT 4 Workstation) o Rivenditore (Windows ME, XP, 2000). Se siete così furbi da accettare passivamente quello che impone Microsoft, il problema è vostro e non mio. Esigo il rispetto del contratto così come voi lo esigete da me.

Lei è il primo che ce lo chiede, non sappiamo come fare

Bene, allora è ora che vi ingegniate. La clausola è nel vostro contratto, sta a voi trovare la maniera di rispettarlo. O preferite una denuncia per violazione di contratto? E poi non è vero che sono il primo: Paolo Attivissimo l'ha già fatto anni fa, come descritto nel suo articolo su Apogeonline e sul suo sito Web http://www.attivissimo.net. Anche altri utenti lo hanno fatto, come descritto sempre sullo stesso sito.

Guardi, so che all'estero si fa questa cosa, ma in Italia non è ammesso.

Mi sta dicendo allora che il vostro contratto contiene una clausola illegale? Interessante. E' disposto a dichiararmelo per iscritto? E comunque, tanto per dirne una, il Paolo Attivissimo di cui sopra ha chiesto il rimborso e l'ha ottenuto dalla Acer Italia ad agosto del 1999. Se la legge italiana vale per Acer, vale anche per voi. Vuole che le mandi una copia dell'articolo di Attivissimo che spiega tutto?

Il Produttore/Rivenditore non siamo noi, è Microsoft.

Non è vero. Leggetevi bene il contratto e non cercate di confondere le acque.

Windows è un prodotto Microsoft, si rivolga a loro.

Windows sarà anche un prodotto Microsoft, ma:

  • Windows 95, 98, 98SE, NT4 Workstation: Il contratto dice testualmente "l'utente è tenuto… a contattare prontamente il Produttore per ottenere informazioni circa la restituzione del prodotto". Devo quindi contattare "Il Produttore", non Microsoft. Inoltre il manuale di Windows fornito insieme al PC dice chiaramente: "Per il supporto tecnico al prodotto software rivolgersi alla casa produttrice del PC acquistato… Per informazioni sul supporto tecnico contattare la casa produttrice del proprio PC."
  • Windows ME: Non ho acquistato Windows da Microsoft: l'ho acquistato da voi. Siete voi il mio fornitore, non Microsoft. Microsoft è, in questo caso, un vostro subfornitore. Il mio contratto di acquisto è con voi, non con Microsoft, quindi non tiriamo in ballo chi non c'entra. Del resto, se compro una Fiat e scopro che ha un difetto sulle gomme, mica mi dicono di chiamare la Pirelli, non le pare?
  • Windows XP e 2000: Il contratto dice testualmente "dovrà restituirlo prontamente al produttore". Devo quindi contattare "Il Produttore", non Microsoft.

Sì, lo so che c'è scritto così, ma non è necessario rispettare la clausola.

Davvero? E da quando una delle parti di un contratto si può permettere di decidere unilateralmente quali condizioni rispettare e quali no? Sapete che questo è un comportamento sanzionato dalla legge? E se io, per analogia, decidessi senza il vostro consenso che non mi va di rispettare la condizione contrattuale che vieta la duplicazione o il disassemblaggio, come la prendereste? Non menate il can per l'aia e non cercate di svicolare dalle vostre responsabilità.

Windows è parte integrante del computer: il computer non funziona senza Windows, e quindi Windows non può essere oggetto di rimborso

Non è vero. Il vostro computer funziona anche senza il Windows che insistete a volermi fornire: basta installarvi un altro sistema operativo, che può essere Linux, BeOS o anche un altro Windows di cui ho già regolare licenza.

E comunque se io voglio comperare un computer e usarlo come fermaporte sono assolutamente fatti miei.
Inoltre, a differenza, che so, del disco rigido, il software offerto insieme al PC è oggetto di un suo specifico contratto di licenza, separato da quello di acquisto dell'hardware. Questo contratto specifica l'opzione di accettare o non accettare le condizioni; solo accettandole si può installare quel Windows.

Insomma, mi viene data la facoltà di scegliere; e per di più, se si tratta di Windows 95, 98, 98SE, NT 4 Workstation, se scelgo di non accettare, devo "prontamente" contattare il Produttore (voi, insomma); per Windows XP e 2000, devo restituire il prodotto "prontamente".

Ebbene, io ho scelto di non accettare le condizioni del contratto. Quindi devo fare quello che c'è scritto nel contratto. Sto seguendo le vostre istruzioni in tal senso. Adesso non potete dirmi che non è vero quello che c'è scritto nel contratto. Il contratto l'avete accettato e sottoscritto voi, mica io. Io lo sto rifiutando!

In Italia è illegale vendere un computer senza sistema operativo

Davvero? E in base a quale legge? Voglio gli estremi di questa legge, ammesso che esista, e ho forti dubbi, visto che varie aziende invece vendono i propri computer senza sistema operativo.

L'adesivo del certificato di licenza di Windows è incollato al computer e non si può rimuovere senza distruggerlo, per cui se le sconto Windows perdo quella licenza

Davvero? A me non interessa; è un problema vostro. Ne parli con Microsoft, non con me. Io ho il diritto, sancito dal contratto di licenza, di rifiutare Windows e avere un rimborso, adesivo o non adesivo. L'esistenza di un adesivo è un dettaglio che proprio non mi riguarda. E non pensiate nemmeno di asportare l'adesivo, perché se mi danneggiate la carrozzeria del computer vi cito per danni.

Mi raccomando: fatevi sempre dare nome, cognome, qualifica e numero di telefono diretto della persona con la quale parlate. Anche se le parlate faccia a faccia.

Quarto passo: perseveranza

Se non ottenete risposta, scrivete ancora, con raccomandata con ricevuta di ritorno, minacciando azione legale per palese violazione del contratto da parte del produttore del PC (per Windows 95, 98, 98SE, NT 4 Workstation) o del rivenditore del PC (per Windows ME o XP), e dite loro che non comprerete mai più un loro computer e che racconterete a tutti che la loro azienda calpesta i diritti dei consumatori.

Ricordate loro che potete sempre rivolgervi a un giudice di pace, che a voi non costa nulla. Telefonate, faxate, fateli diventare matti. Stanno violando la legge e calpestando i vostri diritti, per cui non sentitevi in colpa: sono loro che hanno torto. Non commuovetevi e non desistete: contano di battervi per sfinimento.

Alla fine vedrete che capitoleranno. Difficilmente sarà necessario avviare una causa o rivolgersi al giudice di pace: di solito basta la minaccia, dato che la perdita di tempo e i costi di un'azione legale supererebbero ampiamente il valore del rimborso. Alcuni lettori, però, riferiscono di rivenditori/produttori talmente cocciuti da spendere migliaia di euro pur di non riconoscere il diritto del consumatore.

Se poi siete un cliente aziendale, la minaccia di non comperare più nulla da loro è sorprendentemente persuasiva.

Quinto passo: rispedite e raccontate

Quando ottenete il vostro legittimo rimborso, rispedite al produttore (per Windows 95, 98, 98SE, NT 4 Workstation) o al rivenditore (per Windows ME, XP, 2000) i manuali, il CD di Windows e la licenza di Windows con raccomandata con ricevuta di ritorno all'indirizzo concordato con il produttore o rivenditore, rispettivamente, del vostro computer.

Non rimuovete l'adesivo del Certificato di Autenticità dal PC: se insistono che lo togliate, dite loro che non potete farlo senza danneggiare il computer. Tanto, adesivo o non adesivo, una volta rifiutato il contratto di licenza non avete comunque il diritto legale di usare quel Windows indicato dall'adesivo.

Poi fatemi un favore: scrivetemi a topone@pobox.com e raccontatemi la vostra esperienza. Raccontatela anche ai vostri amici e stimolateli a fare altrettanto. E' un po' come giocare alla lotteria: se non tentate, non vincete. Ma diversamente dalla lotteria, più siamo, più è facile vincere.

In bocca al lupo!

 

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